Cara Emanuela,In una delle recenti e fredde giornate del mese, mi sono ritrovato a…Vienna. Non ho preso un volo last minute o low cost, mi sonoritrovato nell’ultima città del Kaiser sul filo delle emozioni. Ho rivissuto le vicende che riguardano gli interpreti del noto film ‘Il terzo uomo’, solo che tutto non si svolgeva più sulle rive del Danubio, ma sulle sponde del Mar Ligure. Ho già scritto articoli qua e là per il web, solo che questa è una storia che riguarda soprattutto una città ed è a una città che vorrei raccontare. Lei rappresenta questa città. Potrei mandarle questo breve pezzo, un riassunto del film con le sue variazioni e qualche fotogramma originale, perché lei vedesse se pubblicarlo. Si sovrappongono subito volti e luoghi di quella trama e tutto diventa semplice a comprendersi. Siamo tutti in questa situazione congelata, inaridita dal contesto meno che dalla narrativa. La narrativa è la nostra, non è mica della città. Infatti,quel film passò quasi inosservato proprio nella città nella quale era ambientato. I Viennesi dissero che avevano già quei problemi da vivere, per avere voglia anche di vederne le illustrazioni. Una cosa è certa: tutti quelli del film, avrebbero fatto meglio a inventarsela quella storia, piuttosto che viverla. La saluto davvero con simpatia,i suoi blog sono freschi e si leggono con quell’aria di giovinezza che, alla fine, ho voglia di respirare. Oggi, a Vienna, c’è un museo tutto dedicato a quel film. Già tanti anni fa, quando andai da ragazzo sulla Grande Ruota del Prater, c’erano le foto con Welles e Cotten che campeggiavano. Sono passati tanti anni. L’immagine indimenticabile, però, è di Alida Valli. Suo, Paolo Mazzarello
'Il disgelo cominciò quella notte[..]e le brutte rovine tornarono di nuovo alla luce[..]Sepellir la gente era ora assai più semplice che non una settimana prima[..]Faceva caldo quasi come a primavera[..]
Graham Greene
Scritto da: Paolo Giuseppe Mazzarello | 22/03/12 a 13:33